Esecutivo al lavoro sulla normativa fiscale con l’obiettivo di semplificare le norme in materia di partite iva e rendere più semplici gli adempimenti. I mezzi per raggiungere la semplificazione potrebbero avere un impatto molto forte sugli adempimenti quotidiani del popolo delle partite iva: abolizione degli studi di settore per tutti i liberi professionisti ed una significativa accelerazione nei confronti della fattura elettronica con la previsione di comunicare al fisco in via telematica e periodica tutte le fatture. L’annuncio della riforma dovrebbe essere dato a breve dal viceministro dell’economia, con delega sulle Finanza, Dott Casero probabilmente durante il consueto appuntamento Telefisco, il convegno organizzato via satellite.
La modifica in tema di studi di settore è uno degli otto punti indicati nella direttiva sugli obiettivi di politica fiscale per il periodo 2016 – 2018 che è stata recentemente diffusa dal ministero dell’economia guidato dal ministro Pier Carlo Padoan. Le modifiche avranno il principale obiettivo di rafforzare la collaborazione tra contribuente e amministrazione finanziaria in modo tale rendere più efficace la lotta all’evasione e all’elusione fiscale. La semplificazione partirà dallo sfoltimento degli studi settore: si passerà infatti dagli attuali 204 modelli ad un numero inferiore attraverso l’aggregazione di diversi modelli. Si abbandoneranno progressivamente i 2 mila cluster per passare a modelli organizzativi di business (Mob).
Per quanto riguarda l’abolizione degli studi di settore nei confronti dei professionisti il provvedimento accoglie le lamentele che periodicamente venivano fatte dagli Ordini sul tema. In particolare veniva contestata l’attendibilità degli studi di settore visto che i professionisti applicando il principio di cassa non riescono sempre a evidenziare una stretta relazione tra spese sostenute nell’anno e i compensi percepiti. In base ai dati disponibili sul sito internet del dipartimento delle Finanze per il 2013, l’abolizione degli studi di settore comporta meno adempimenti per circa 800 mila professionisti i cui compensi medi, in base alle dichiarazioni dei redditi inviate ammontano a 75 mila euro. Circa la metà dei professionisti con compensi oltre 30 mila euro è congruo (per congruità o per adeguamento) e dichiara mediamente ricavi per 124 mila euro ed un reddito medio di 70 mila euro.
Oltre all’abolizione degli studi di settore per i professionisti la semplificazione riguarderà anche la fatturazione elettronica che dovrà riguardare l’invio in formato telematico delle fatture in entrata e in uscita. Per far decollare la dichiarazione iva precompilata degli autonomi sarà pertanto disponibile un vero e proprio archivio che riporterà le informazioni su rimborsi e versamenti delle partite Iva. Ulteriore misura riguarderà anche l’abolizione di numerosi “micro tasse” che portano poco gettito all’erario ma che complicano la vita del contribuente. Tra i tributi da eliminare annoveriamo tasse sul passaporto, tasse sulle targhe automobilistiche, tasse per lauree e diplomi universitari, ecc.
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