Tiene banco ancora una volta la discussione sul regime dei minimi ed in particolare sulla scelta della tassazione da applicare, visto che la nuova norma prevede di applicare l’aliquota del 15 % in luogo del 5 %, precedentemente previsto. Nello specifico è arrivata al conferma dell’Agenzia delle Entrate in merito al fatto che la tassazione al 5 % può essere ancora scelta da chi aperto la partita iva negli ultimi giorni del 2014 (in sostanza chi ha avviato l’attività entro il 30 dicembre ha tempo sino al 31 gennaio per optare per la vecchia tassazione) mentre si attende l’esito di un emendamento presentato da Scelta Civica che intende estendere la tassazione del 5 % a tutto il 2015.
Il costo dell’operazione per mantenere la tassazione al 5 in luogo del 15 % per il 2015 è stimato in 15 milioni di euro, mentre per il 2016 occorrono 30 milioni di euro, cifre che ancora il governo non ha provveduto a individuare.
30 giorni per scegliere
I 30 giorni per effettuare l’opzione sono invece stabiliti dal dettato dell’art. 35 del Dpr 633/72, il quale prevede che i soggetti che intraprendono l’esercizio di una attività di impresa, arte o professione nell’esercizio dello Stato devono farne dichiarazione ad un ufficio dell’Agenzia delle Entrate. In sostanza chi ha aperto la partita iva ad esempio il 23 del mese scorso potrà effettuare l’opzione entro il 23 di Gennaio. L’effetto potrebbe essere una corsa all’apertura della partita iva anche nel mese di Gennaio dopo il boom registrato a Dicembre (+ 15,6 % sullo stesso mese del 2013).
Contributi da versare
Oltre all’aliquota di tassazione occorrerà anche affrontare il tema del livello contributivo, visto che le varie associazioni del settore (Confassociazioni, Acta, ecc.) vogliono congelare l’aliquota Inps al 31,72 %. Un emendamento del Pd al decreto milleproroghe prevede per chi vuole mantenere il prelievo per professionisti e free- lance iscritti alla gestione separata Inps al 27,72 %.
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